Gli incubi (o brutti sogni) sono esperienze negative durante la fase REM, dalle quali ci svegliamo, spesso subito dopo, ansiosi e spaventati. Si possono includere tra i disturbi del sonno, se dopo non riusciamo a riaddormentarci o se disturbano il riposo a causa della loro ricorrenza.
La reazione ai brutti sogni è molto soggettiva: c’è chi rimane scosso anche a distanza di ore e chi,
invece, si sente rassicurato dal fatto che l’evento non fosse reale.
Le cause degli incubi possono essere diverse, vediamole nel prossimo paragrafo.
Incubi: perché si fanno, cause
Alimentazione: il cibo e la digestione influenzano l’attività onirica, perciò, per dormire bene bisognerebbe
mangiare leggero evitando le pietanze elaborate, in particolare quelle piccanti. Inoltre, sarebbe meglio non
addormentarsi subito dopo aver mangiato, ma aspettare almeno due ore.
Alcool, fumo e droghe: queste sostanze incidono sulla salute in generale e, quindi, anche sulla qualità del
riposo e sui sogni.
Problemi di salute: quando non stiamo bene e proviamo dolore, tendiamo a fare sogni terribili privi di significato.
Posizione scomoda mentre si dorme: dormire su un letto scomodo o in una posizione scorretta, che
impedisce la corretta respirazione e l’ottimale circolazione sanguigna, può causare gli incubi.
Stress: i problemi vissuti durante la giornata, come le bollette da pagare o i litigi con il partner, spesso
vengono rielaborati dalla psiche con immagini oniriche spaventose.
Stanchezza e poche ore di sonno: secondo alcuni studi, se si è eccessivamente stanchi si dorme peggio. Per
fare bei sogni, quindi, è meglio evitare le ore piccole e le giornate troppo cariche di impegni.
Suggestione/autosuggestione: le catastrofi annunciate dai media, i film horror, i racconti spaventosi letti e
raccontati si insediano, anche inconsciamente, dentro di noi. Gli incubi causati dalla suggestione si
verificano entro i due giorni successivi.
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