Il vero talento non appartiene a tutti e “avere la stoffa del campione” è una cosa davvero molto rara. Conoscevi già questa espressione? Ti sei mai domandato perché si usa dirla e da dove è venuta fuori? Per caso, centrano qualcosa i sarti? Togliamoci tutti i dubbi e plachiamo la nostra curiosità continuando la lettura!
“Avere la stoffa del campione”: adatto solo a pochi!
Non è mai semplice trovare i vestiti che stanno bene addosso e quando c’è bisogno di comprarne di nuovi si fa di solito molta fatica, perché, dopo essersi recati in negozio e avendone provati diversi, uno lo si sente troppo stretto, l’altro troppo largo, l’altro ancora ha un colore che non convince e così via dicendo, tanto che alla fine spesso, rammaricati e un po’ alterati, si è costretti a tornare a casa a mani vuote e/o ritentare con un altro negozio.
Purtroppo c’è poco da fare: non tutti gli abiti sono adatti a chiunque e, usando un gioco di parole abbastanza azzeccato e poco smentibile, ogni persona necessita del giusto vestito e ogni vestito necessita della giusta persona… infatti è altrettanto vero che soltanto a pochissimi calza a puntino la “stoffa del campione”!
Che cosa sarebbe questo “raffinato” e quasi “prezioso tessuto”, che a quanto pare può essere indossato solo dai fuoriclasse? Trattasi dell’ “indumento” che appare nella nota, anche se non diffusissima frase, “avere la stoffa del campione” che, in effetti, non è “fatto su misura” per chiunque!
Il significato dell’espressione è infatti quello di possedere una o più capacità, doti, abilità, talenti o peculiarità non ordinarie, che permettono, in un determinato campo, di spiccare di più rispetto agli altri che non ce l’hanno, proprio come quelle del “vero campione” e proprio come se fossero state “cucite” addosso.
Non a caso, l’origine della locuzione sembrerebbe arrivare dal mondo dello sport, anche se si tratta di un’ipotesi molto “ipotetica” e non ha niente a che vedere quindi con la sartoria o l’arte del ricamo: alcuni atleti, solitamente quelli più abili o famosi, dopo la fine della competizione a volte donano la maglia della divisa che hanno indosso, magari anche autografandola, a uno dei tifosi del pubblico o, letteralmente, la lanciano sugli spalti.
Il fortunato o la fortunata che riceve o riesce a prendere e fare suo l’indumento, è quindi colui o colei che ha la “stoffa“, ovvero la maglia, del “campione“, cioè lo sportivo a cui apparteneva, e perciò possiede qualcosa che nessun altro ha o che comunque, sicuramente, ben pochi altri hanno.
E se è raro “avere la stoffa del campione”, lo è altrettanto essere “nato con la camicia”. Ti va di scoprire l’origine e il significato dell’espressione? Clicca qui e sarai accontentato!
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