Parlando con altre persone, può esserti successo di ascoltare o di aver detto tu l’espressione “non è farina del tuo sacco” o “è tutta farina del mio sacco”, in varianti diverse, in base a che un determinato merito sia stato ottenuto grazie all’aiuto altrui o effettivamente soltanto con le proprie capacità. Ma come mai si usano queste frasi? Perché si menziona la farina? E perché qualcuno la utilizza “genuina” e altri invece no? Nel prossimo paragrafo ti darò tutte le spiegazioni!
Se “non è farina del tuo sacco” si intuisce quasi subito!
Quello che alcuni studenti spesso fanno è di copiare i compiti da altri, pensando che “tanto il/la prof non se accorge”… quello che invece alcuni insegnati fanno è far credere agli studenti di essere disattenti o poco intelligenti da non accorgersi che un compito è stato in realtà copiato!
Infatti, dopo la correzione, la valutazione e la riconsegna della verifica, ecco che da parte del/della docente, nei confronti degli allievi che speravano di “farla franca”, arriva la classica e famigerata frase “bel compito ma… non è farina del tuo sacco!”
L’espressione “non è farina del tuo sacco”, o comunque altre versioni simili, è in effetti molto diffusa a livello scolastico, ma viene usata anche in altre situazioni in modo abbastanza dispregiativo, quando si è scoperto che il raggiungimento di un risultato o esito positivo da parte di qualcuno, o la produzione di una valida idea, non è merito di se stessi, ma bensì di altri. La locuzione viene anche impiegata, in senso più generico, per indicare una cosa, a livello di rapporti umani, “non originale” e/o fatta “per imitazione”.
Viceversa, quando “la farina è del proprio sacco” ed è “pura al 100%”, significa che la “bontà” di quanto ottenuto, appartiene veramente ed esclusivamente alla persona o alle persone che l’ha/hanno realizzato.
Ma perché ai furbetti piace utilizzare una farina non totalmente “casereccia”? Perché, a quanto sembra, facevano così anche certi mugnai del passato non esattamente onesti, i quali avevano l’abitudine di mischiare nei sacchi destinati alla vendita farina di alta qualità, molto costosa, con farine di seconda scelta, offrendo così un prodotto meno buono, ma guadagnandoci la stessa cifra che avrebbero ricevuto vendendo farina genuina… peccato però che a volte alcuni clienti non erano sprovveduti e si rendevano conto che c’era qualcosa di strano e dicevano questa “non è farina del tuo sacco” o “non è tutta farina del tuo sacco”, nel senso di “non è farina originale come dovrebbe essere”!
Con questo, siamo venuti a conoscenza dell’origine dell’espressione e del motivo per cui ai giorni nostri viene usata nel suo significato comune e perciò, per oggi, abbiamo concluso. Se ti va però, puoi continuare la tua permanenza sul blog, curiosando tutti gli altri perché che sono stati già spiegati nei rispettivi articoli!